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La parola “Mistico” deriva dal greco antico μυστικός (mystikós): nascondere, nel senso non di oscurare, ma di proteggere, tenere caro, aver cura di ciò che è caro, importante. Indica anche ciò che è relativo ai misteri propri dei culti iniziatici, quindi ciò che sfugge alle normali possibilità di conoscenza, che è “enigmatico” o anche “segreto”. La contemplazione e la solitudine sono dunque quello stato che ci consente di entrare in contatto con questo “mistero” e di prendercene cura, con gentilezza. Di abbracciarlo e “comprenderlo”, non logicamente, non solo con le parole che lo spiegano, ma di viverlo, di immergersi in esso e portarlo alla luce, portarlo alla vita. Nella solitudine, nel silenzio della meditazione, possiamo guardare negli occhi la nostra vita e vedere ciò che ha da insegnarci, ascoltando il nostro respiro e il nostro corpo che ci riportano al presente.