Più sono andato in giro a parlare del mio libro più mi sono reso conto di quanto l’esigenza di una vita più “autentica” sia diffusa un po’ ovunque tra persone in ricerca. Magari su percorsi apparentemente diversi ma con una medesima prospettiva: quella di trovare un modo nuovo di relazionarsi con gli altri e creare un “ponte” con la propria esperienza. Per questo mi interessa più l’aspetto pratico di questi percorsi che quello che ha a che fare con l’immaginario culturale o religioso, che mi sembrano aspetti in definitiva trascurabili se non addirittura un ostacolo al confronto onesto e senza pregiudizi. Se partiamo, infatti, dalla presunzione di essere giunti a qualche genere di verità le possibilità di dialogo finiscono molto in fretta.